Come le politiche monetarie possono influenzare l’attività di trading

Come le politiche monetarie possono influenzare l’attività di trading

Nell’attività di trading, è fondamentale comprendere qualsivoglia dinamica economica e finanziaria, al fine di poter compiere scelte consapevoli e non avventate, avvalendosi anche del supporto di autorevoli esperti del mondo finanziario come quelli facenti parte della redazione di TradingFacile. Per i trader, ad esempio, è fondamentale comprendere le dinamiche delle politiche monetarie delle banche centrali, che negli ultimi quindici anni hanno segnato profondamente l’andamento delle borse mondiali.

L’andamento dell’economia, per quanto ovvio, resta il motivo principale per il quale le banche centrali decidono di attuare le loro strategie. Ma queste ultime, come si è visto più volte nel corso della storia, possono incidere profondamente sull’andamento dei mercati finanziari, sia in senso positivo che negativo, impattando nell’attività di trading di ogni singolo risparmiatore.

Politiche monetarie restrittive

Quanto accaduto nel recente passato, con il vigoroso aumento dei tassi attuato dalle Banche Centrali per contrastare il fenomeno inflattivo, è quanto mai significativo di come i mercati siano sensibili all’attuazione di politiche monetarie restrittive. L’aumento dei tassi d’interesse viene solitamente effettuato per raffreddare un’economia surriscaldata, al fine di rendere più costoso l’accesso al credito per imprese e consumatori.

In questo scenario, i mercati azionari sono solitamente penalizzati: le imprese, complici maggiori oneri da dover sostenere per finanziarsi, vedono ridursi i margini di profitto. Conseguentemente, si verifica un calo delle quotazioni azionarie, causato dall’elevata probabilità di assistere a un rallentamento della crescita aziendale.

Anche il mondo obbligazionario è decisamente sensibile all’aumento dei tassi d’interesse. Quando si verifica questo scenario, i prezzi delle obbligazioni tendono a scendere, poiché i titoli di nuova emissione sono forieri di rendimenti più elevati. Va da sé, di conseguenza, che gli investitori tendono a vendere i bond di medio-lungo termine e volgono lo sguardo verso asset maggiormente redditizi o riducono la duration della componente obbligazionaria del loro portafoglio.

L’aumento dei tassi d’interesse, poi, comporta una riduzione della liquidità presente nel mercato, amplifica i costi di finanziamento per le operazioni di trading e i prezzi degli asset possono risultare decisamente più volatili; viceversa, ha effetti potenzialmente positivi sulla valuta nazionale, anche se può frenare le esportazioni.

Politiche monetarie espansive

Al contrario, le politiche monetarie espansive vengono attuate per stimolare la crescita economica in periodi di recessione o debolezza economica. La misura più importante è rappresentata dal taglio dei tassi d’interesse, che nella maggior parte dei casi favorisce una crescita del mercato azionario.

L’abbassamento del costo del denaro, infatti, incoraggia le imprese a ricorrere al mondo del credito per finanziare nuovi progetti, agevolando gli investimenti in ricerca e sviluppo. La possibilità di espandere le attività delle aziende, stimola le aspettative di crescita e di aumento dei profitti, favorendo il contestuale rialzo dei prezzi sul listino azionario.

Un taglio dei tassi d’interesse rende ancor più interessante investire nelle obbligazioni di medio-lungo termine, fatto salvo, per quanto ovvio, la valutazione creditizia di ogni singolo emittente. I bond di durata pluriennale aumentano la loro appetibilità, perché forniscono dei rendimenti più elevati rispetto a quelli di nuova emissione. I trader, di conseguenza, possono trarre profitto anche in conto capitale, al di là del tasso cedolare offerto.

Il taglio dei tassi d’interesse, inoltre, aumenta la liquidità nel sistema finanziario, rendendo più conveniente – dal punto di vista dei trader – prendere in prestito denaro per finanziare operazioni speculative. Maggiore liquidità sui mercati, infatti, porta a una maggiore attività di trading e, in virtù di una maggiore disponibilità di compratori e venditori, una minor volatilità dei prezzi.

Per quanto concerne la componente valutaria, le politiche monetarie espansive indeboliscono la moneta nazionale. Una valuta più debole, tuttavia, favorisce le esportazioni, anche se rischia d’essere un volano all’aumento dell’inflazione, complice il maggior costo delle importazioni.

Personalizzare una T-Shirt: tutte le migliori opzioni da considerare

Con l’arrivo dell’estate e delle alte temperature, tantissime persone iniziano a cambiare il proprio abbigliamento e gli indumenti che si indossano che, naturalmente, vanno incontro al clima completamente differenti. Le felpe e le maglie a maniche lunghe vengono riposte nell’armadio e ci si affida, molto spesso, alle caratteristiche T-Shirt che donano freschezza e versatilità e che, soprattutto, possono essere indossate in diverse occasioni: rispetto al passato, infatti, oggi si utilizzano delle magliette e maniche corte anche per vestiti più casual ed eleganti, come avviene ad esempio con una T-Shirt da indossare sotto la giacca così da ottenere un aspetto sicuramente molto gradevole alla vista. 

Una delle caratteristiche migliori della T-Shirt è la sua grande capacità di personalizzazione, che rende questa maglia a maniche corte facilmente intercambiabile, grazie ad aggiunte e a personalizzazioni di ogni genere; che si tratti di stampe, ricami e tanto altro ancora, le opzioni che possono essere considerate sono numerose. Se si vuole ottenere una maglia assolutamente originale o realizzare un regalo molto gradito per un festeggiato, insomma, di seguito indichiamo alcune delle migliori opzioni di personalizzazione per una T-Shirt. 

Utilizzare dei software di grafica per creare T-Shirt personalizzate

Molto spesso, quando si tratta di ottenere una maglia a maniche corte personalizzata, ci si affida direttamente ad uno store o ad un professionista per la creazione di una grafica ideale, che risponda alle proprie esigenze stilistiche; in realtà, non è detto che questo passaggio sia obbligato, soprattutto se si hanno delle buone conoscenze grafiche o, comunque, delle belle idee da mettere in pratica in merito a colori, forme e abbinamenti specifici. Per dare forma alle proprie idee, si consiglia di fare affidamento ad alcuni software di grafica come Canva e Photoshop, che permettono di creare il motivo ideale per la propria T-Shirt, scegliendo direttamente il campo da cui iniziare a lavorare. 

Avendo un modello sulla base (in genere una maglia bianca o nera, così da osservare anche le varie sfumature e gli effetti di colore) non resterà che sbizzarrirsi con tutte le possibili forme e con tutti gli elementi presenti nel software che si utilizza. Detto questo, ottenuto il modello da conservare in PDF, non resterà che procedere con la stampa dello stesso affidandosi ad un tipografico. 

Realizzare una stampa per una maglia: come fare?

Ottenuto il proprio modello, come detto, bisognerà procedere con una corretta fase di stampa, ma come fare? Questo lavoro, a differenza dell’ideazione dal punto di vista artistico, cromatico e stilistico, dovrà essere affidata ad alcuni addetti ai lavori che possiedono tutti i possibili strumenti e materiali utili per procedere con la stampa del logo, del motivo o dell’immagine che viene scelta; quando si tratta di realizzare una fase di stampa, le opzioni alle quali ci si può interfacciare sono numerose, per cui non bisogna mai avere paura di osare circa la personalizzazione di una maglia: certo è che, per loghi colorati e ricchi di dettagli, forse è bene evitare delle stampe a caldo che potrebbero lasciare per strada qualche dettaglio e che, soprattutto, non assicurano una grande durabilità dello strumento. Sarà, in ogni caso, possibile scegliere optando tra stampe digitali, serigrafie, stampe a sublimazione e tanto altro ancora, seguendo anche il consiglio di un professionista che indicherà quale scelta perseguire. 

Ricamare su una T-Shirt per un risultato molto elegante

Se la T-Shirt che vuole essere creata per sé o per regalo non dovesse essere abbastanza unica, c’è sempre un’opzione che può essere chiamata in causa, quella del ricamo. Ricamare vuol dire confrontarsi con un’azione che richiede un lavoro di manodopera sicuramente più complesso ma, allo stesso tempo, originale rispetto alla stampa, per creare dei risultati che siano assolutamente unici e perfetti in tutto e per tutto. Grazie al ricamo sarà possibile creare degli orli, dei motivi particolari, dei piccoli simboli che sono perfetti per moda di lusso, o semplicemente sarà possibile inserire le proprie iniziali sul colletto, sul lato del pezzo o su una delle delle maniche della maglia. Insomma, quella del ricamo a mano è un’opzione da non lasciarsi sfuggire assolutamente, se si vuole ottenere un risultato estremamente soddisfacente e, per questo motivo, affidandosi ai professionisti del settore sarà possibile indicare tutto ciò che si vuole, in attesa di un risultato ideale sotto tutti i punti di vista. 

Borse finanziarie, quali sono le prospettive per il 2024 dopo un 2023 sfavillante

Il tema dell’allocazione finanziaria suscita, da sempre, grande interesse nella maggior parte dei cittadini italiani, storicamente volti a fare della “cultura del risparmio” un mantra imprescindibile della loro filosofia di vita. Diversificare, ormai, è  un verbo entrato a far parte del gergo comune quando si parla di finanza. E gli italiani, scottati nel passato dall’eccessiva concentrazione in un unico strumento finanziario o unico emittente, sono sempre più propensi a investire in un numero plurimo di titoli ed emittenti.

Nell’asset allocation di ogni singolo investitore è opportuno destinare una parte (in base alla propria propensione al rischio) verso i mercati azionari, storicamente capaci di generare rendimenti superiori nel medio-lungo periodo. Certo, essi implicano l’accettazione di un rischio superiore rispetto ad altri asset come le obbligazioni. Ma ciascuno di noi, ribadiamo in base alla propria propensione al rischio, dovrebbe allocare una parte – seppur piccola – a essi.

Poderoso rally dei mercati azionari nel secondo semestre del 2023

Volgendo lo sguardo al 2023, non si può far altro che notare come i mercati finanziari, in particolar modo quelli dei paesi sviluppati, hanno vissuto un secondo semestre particolarmente sfavillante. Una volta andato in archivio il timore di un possibile contagio al sistema bancario dovuto al fallimento di alcune banche di medie dimensioni negli USA, grazie anche al pronto intervento della Federal Reserve, i mercati hanno sfornato delle performance particolarmente positive. Secondo alcuni esperti anche “eccessive”.

Certo, i dati sul mercato del lavoro sono buoni soprattutto al di là dell’Atlantico e l’economia, nonostante un’inflazione mai così galoppante come negli ultimi 24 mesi, è rimasta resiliente. I consumi sono restati stabili. I bilanci della maggior parte delle aziende sono rimasti solidi e hanno beneficiato di un’inaspettata e intaccata capacità di spesa dei risparmiatori, grazie ai risparmi accumulati nel corso della pandemia e, in alcuni casi, alla concessione di prestiti da parte degli istituti di credito.

I mercati azionari sembrano aver assorbito lo shock dell’aumento dei tassi: ma sarà così anche nel medio periodo?

Quale sarà l’andamento dei mercati finanziari nei paesi sviluppati nel corso dei prossimi mesi, tuttavia, resta ancora incerto, anche se i probabili tagli ai tassi d’interesse delle banche centrali e la resilienza economica che dovrebbe perdurare in un 2024 che sarà segnato, inevitabilmente, dalle Presidenziali negli USA, potrebbero favorire un rally – seppur in tono minore rispetto al 2023 – dei mercati azionari.

Tutto, per quanto ovvio, dipenderà dall’andamento dell’economia dei paesi sviluppati, che – al momento – non ha ancora risentito in maniera importante dei vigorosi aumenti dei tassi d’interesse avvenuti tra il 2022 e 2023, ma il cui impatto, nel medio-lungo periodo, resta decisamente incerto e imprevedibile. Tornando al concetto poc’anzi citato di diversificazione, potrebbe risultare interessante incrementare la propria esposizione azionaria verso alcuni mercati emergenti, avendo cura di scegliere quelli che mostrano il potenziale più interessante in un’ottica di medio periodo.

Outlook mercati emergenti: dove sono le potenziali maggiori opportunità?

In tal senso, un mercato  in forte espansione, che continua a beneficiare di significative migliorie infrastrutturali e tecnologiche grazie anche agli investimenti statali, è quello degli Emirati Arabi, con Dubai assoluta protagonista. Investire a Dubai nel mercato azionario o in quello immobiliare, ad esempio, potrebbe essere potenzialmente attraente per molti investitori italiani che sono alla ricerca di profitti stabili nel medio-lungo periodo.

Lo scorso anno, la Borsa di Dubai ha fatto registrare un incremento di quasi il 20%, inferiore, ad esempio, da quello incamerato da Milano (+28%). La crescita della Borsa di Milano, definita non a torto “banco-centrica”, è dovuta in primis agli straordinari utili fatti registrare dagli istituti di credito, che hanno beneficiato del vigoroso aumento dei tassi delle banche centrali. Ma il taglio degli stessi, che sembra ormai all’orizzonte, potrebbe penalizzare il listino milanese, destinato a crescere in misura inferiore rispetto ad altri listini maggiormente diversificati.

Cercare “valore aggiunto” nei paesi emergenti, specie se attualmente non v’è alcuna esposizione, potrebbe rivelarsi potenzialmente foriera di maggiori guadagni, privilegiando, oltre alla citata Dubai, altri mercati che stanno fornendo segnali incoraggianti dal punto di vista della crescita economica, come, ad esempio, l’India.

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Web 2.0: tutti i concetti economici e sociali chiave del nuovo mondo digitale

Il mondo del digitale si è evoluto particolarmente negli ultimi anni, attraverso approcci che sono risultati essere significativi non soltanto dal punto di vista tecnologico, ma anche per l’insieme delle commissioni che interessano anche la sociologia, l’economia e la filosofia. Al giorno d’oggi, ci si trova in quello che, in termini sociologici, viene definito Web 2.0, ovvero un mondo digitale in cui l’utente non è più soltanto un passivo recettore di informazioni, ma un concorrente costante di queste ultime. Ne deriva un approccio completamente diverso, soprattutto per quanto riguarda alcuni concetti chiave che determinano la nuova interpretazione del mondo in cui si vive: ma quali sono i fondamentali da tenere bene a mente? 

Smart Working

Il primo tra i concetti chiave del nuovo mondo digitalizzato riguarda lo smart working, che numerosi lavoratori hanno imparato a conoscere durante il periodo della pandemia. Lo smart working è, in realtà, una tipologia di lavoro che si è sviluppata da tempo in numerosi lavori, che rendevano possibile anche l’azione e l’attività lavorativa a distanza. Al giorno d’oggi, non si parla più soltanto di un’alternativa rispetto al lavoro tradizionale, ma di una vera e propria frontiera di lavoro che ormai rappresenta la maggioranza in alcuni spazi sociali. 

Ovviamente, il grande successo del modello dello smart working deriva da una nuova interpretazione di questa tipologia di lavoro: se in passato si pensava, erroneamente, che smart working volesse dire lavorare peggio o meno, al giorno d’oggi questo concetto è cambiato notevolmente, dal momento che gli strumenti, le risorse, la tipologia di lavoro e le applicazioni sono le medesime. Insomma, gli stessi datori di lavoro si sono resi conto che non è necessaria la presenza di un lavoratore in un determinato spazio fisico, per assicurare le sue prestazioni, se il lavoro lo consente.

Neuromarketing

New economy è un concetto che si è sviluppato negli ultimi anni, soprattutto in virtù del passaggio che c’è stato dalla fine di un’economia definita classicista a un’economia che assume i connotati del progresso. C’è da dire che il superamento dell’ideologia tradizionale, che si trova alla base dell’economia classica, avviene per mezzo della commistione tra discipline che studiano il comportamento umano e sociale, tra cui le scienze sociali e quelle relative alle dinamiche mentali di consumo. Non è un caso che, al giorno d’oggi, uno degli elementi scientifici maggiormente utilizzati da parte delle aziende sia il neuromarketing, ovvero quella disciplina che studia i processi psicologici che si trovano alla base di ogni acquisto o consumo da parte di un utente.

Il neuromarketing rappresenta una nuova frontiera dell’economia, che si occupa non soltanto di stabilire un rapporto temporaneo con il consumatore, che si esaurisce al momento dell’acquisto, ma un nuovo approccio che riguarda la Customer Experience, ovvero la soddisfazione di tutti i possibili bisogni, per certi versi addirittura indotti, del consumatore stesso, prima, durante e dopo l’acquisto.quanto alla definizione generale di economia, è chiaro che, al giorno d’oggi, il neuromarketing si arricchisca anche degli aspetti sociali, dell’importanza della finanza, delle nuove valute e di nuovi modelli di trasmissione, gestione e compravendita.

Peer to peer

A proposito di criptovalute e di nuovi modelli di compravendita monetaria, l’ultimo tra i concetti del Web 2.0 che vanno assolutamente citati è il peer to peer, ovvero una trasmissione dei blocchi che esiste sulla base di una condivisione non gerarchica tra questi ultimi, che sono messi sullo stesso livello. I due blocchi, o client, permettono di effettuare delle condivisioni istantanee, come avviene per la trasmissione dei file o per le piccole transazioni monetarie o che avvengono con un POS. È ovvio che il peer to peer rappresenti l’emblema di quella immediatezza e quella sicurezza che, al giorno d’oggi, costituisce il cardine della contemporaneità. 

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Che cos’è il debito?

Cosa tratta il debito e cosa comporta

Il debito principalmente trattasi essere un concetto di finanza ed economia che in breve va a indicare il totale dell’ammontare di denaro di un soggetto, che sia un privato cittadino, società o governo deve dare a una seconda entità privata o pubblica, anche stabilito da un processo giuridico.

Si può considerare come un possibile prestito o in altri casi una possibile obbligazione finanziaria dovuta antecedente ma che deve, necessariamente essere restituita al diretto interessato entro e non oltre un determinato periodo di tempo, in molteplici casi se si tratta di prestiti bancari, vi è l’aggiunta di una percentuale di interessi che può oscillare dall’1 al 3%.

Vi sono diverse tipologie di debito, quello più ricorrente e facilmente riconoscibile come il debito personale. Ovvero in tal modo si riferisce alla singola persona che deve sostanzialmente restituire una somma di denaro per causa di prestito personale, un mutuo ipotecario, un prestito studentesco o per le carte di credito.

Il debito aziendale invece riguarda la società e i suoi fornitori o gli istituti di credito, trattasi dunque di impiegare una risoluzione all’addebito saldandolo in accordo alla tempistica fra l’azienda richiedente e il suo creditore, per rispondere alle obbligazioni che sono state emesse per poter finanziare le attività dell’impresa.

Per debito pubblico si intende la rappresentazione del debito generale di un governo nazionale oppure locale, che può essere contratto per poter finanziare nel breve o lungo termine dei progetti pubblici o cercare di coprire un grave deficit di bilancio, in modo che determinate spese rientrino nel budget dello Stato.

Un debito che può avere implicazioni a breve termine indica che la restituzione non deve avvenire oltre un anno esatto dalla stipula creditaria, mentre se si tratta di un debito a lungo termine, vi sarà la possibilità di rimborso ritardato la quale vi sarà comunque una precisa data prestabilità prima della concessione del finanziamento.

Il debito può inoltre avere serie implicazioni sulla singola condizione economica individuale, indipendentemente se si tratta di un privato o dell’azienda. Un elevato debito o più debiti potrebbe mettere in difficoltà se non si riesce a soddisfare gli obblighi di pagamento, per non poter più ottenere futuri ulteriori prestiti o finanziamenti.

Per questo è fondamentale gestire il debito in maniera responsabile, specialmente da privato verso la banca di referenza, in modo da potersi sempre garantire di essere un valido soggetto a futuri prestiti, in ogni caso è sempre consigliato rispettare i termini entro il determinato periodo di tempo.

Cos’è il debitore e il creditore

Il rapporto tra il debitore e il suo creditore è un concetto fondamentale all’interno del diritto civile e di conseguenza nell’ambito delle obbligazioni. Si basa principalmente nella relazione finanziaria il quale, da una parte vi è il debitore ovvero colui che ha l’obbligo legale contrattuale di adempiere alla prestazione economica che è stata precedentemente valutata, mentre il creditore è colui che avrà diritto a ricevere la suddetta prestazione.

La natura della prestazione è di certo importante per il debitore quanto per il creditore, in quanto indica l’obbligazione del debito e che di conseguenza si può assumere in diverse forme a seconda della tipologia, partendo ad esempio della prestazione personale. Trattasi di una prestazione economica che deve essere eseguita personalmente dal legittimo debitore, ove appunto il creditore abbia un determinato interesse.

Ad esempio se un soggetto si impegna a voler eseguire dei lavori di ristrutturazione per una seconda persona, la prestazione richiederà l’intervento diretto del suddetto debitore. Mentre nella prestazione indifferente si verifica invece quando la prestazione può essere di tale natura che risulti indifferente se all’adempimento sia il diretto interessato una terza parte.

Si consegue dunque che l’oggetto dell’obbligazione è fungibile oppure quando la prestazione richiede determinate competenze, oppure caratteristiche prestabilite, quindi se una persona si impegna ad esempio a consegnare una determinata quantità di una merce, il creditore può quindi accettare la consegna non dal debitore ma da un terzo.

Se si tratta del carattere patrimoniale della prestazione allora si costituisce un oggetto di obbligazione che si distingue o dal bene materiale oppure dall’attività dovuta da una parte all’altra tra il debitore e il creditore. Significa che il primo deve fornire una determinata prestazione che abbia un certo valore economico e quindi soddisfi appieno l’interesse del creditore.

Infine è importante che venga sottolineato che la natura della prestazione del debitore potrebbe variare a seconda della tipologia di obbligazione e quindi della disposizione contrattuale precedentemente stipulata da normative applicabili.

Cosa sono i debiti chirografari

I debiti chirografari sono quei debiti che vengono concessi a un debitore solo in base alla sua firma e nient’altro, quindi senza dovute ulteriori garanzie. Questo tipo di debito viene concesso solo da un creditore su base fiduciaria al debitore che sarà capace in breve tempo di annullare la prestazione precedentemente fornita.

Per considerare appieno cosa sono i debiti chirografari bisogna intanto comprenderne la chiara definizione, ovvero che sono dei debiti non garantiti, il che significherà non sono mai supportati da alcun tipo di garanzia come l’ipoteca o cauzione quindi il creditore si andrà ad affidare completamente al soggetto debitante.

La concessione invece può essere fornita da banche, istituti finanziari o diverse ulteriori entità del credito. La decisione di concedere questa tipologia di debito dipende in modo esclusivo dalla valutazione di solvibilità del debitore e dalla sua capacità nel tempo di ripagare i dovuti debiti.

Tuttavia anche nei debiti chirografari possono essere applicati degli interessi extra, quindi sempre dipendenti da condizioni contrattuali e dalle personali politiche finanziarie del creditore a cui ci si andrà ad affidare.

Il rischio per il creditore è dunque la garanzia del tutto assente, dipendendo totalmente dalla credibilità e fiducia del debitore che in questo caso, egli gode della totale legittimità del creditore di fornire appieno la prestazione economica senza ottenere da subito, clausole di pagamento immediato.

I debiti chirografari inoltre saranno estinti attraverso il pagamento completo e non parziale o suddiviso in micropagamenti come in altri tipi di debito, quindi il consolidamento deve essere unico e completo ad un unico prestito a condizione di rimborso favorevole senza alcuna eccezione, nemmeno fra privati.

Ecco perchè è importante considerare ogni informazione attraverso delle specifiche politiche economico debitarie, onde evitare che nessuna delle due controparti si ritrovi ad affrontare eventuali problemi legali, quindi in ogni caso sarà sempre fondamentale l’aiuto dell’esperto finanziario.

Carta prepagata

Come scegliere la giusta carta prepagata: consigli

La carta prepagata, un tempo considerata semplicemente uno strumento alternativo per gli acquisti online, ha assunto un ruolo centrale nella finanza moderna degli italiani. 

 

Con l’evoluzione tecnologica e l’innovazione finanziaria, queste carte hanno trasceso la loro funzione originaria, diventando prodotti sempre più sofisticati e al passo con le esigenze dei consumatori. 

 

Dall’essere semplicemente un mezzo di pagamento ricaricabile, oggi abbracciano funzioni che prima erano riservate esclusivamente ai conti correnti tradizionali. 

 

Si parla, infatti, di carte prepagate con IBAN, che permettono operazioni come l’invio e la ricezione di bonifici o l’accredito diretto di stipendi e pensioni. 

 

Ma come orientarsi in questo mare di opzioni e scegliere quella più adatta alle proprie necessità? Se sei alla ricerca della carta prepagata perfetta, che sia gratuita, vantaggiosa o entrambe, sei nel posto giusto. 

 

In questo articolo, ci immergeremo nel mondo delle carte prepagate, scoprendo quali sono gli elementi per valutare le migliori sulla base delle proprie esigenze. Ad esempio, attualmente in Italia ci sono diverse offerte interessanti come quella di carta Hype. Se vuoi avere maggiori informazioni, qui puoi leggere una carta hype recensione, per capire se si adatta realmente alle tue necessità. 

 

Principali tipologie di carte prepagate 

 

Le carte prepagate sono diventate uno strumento indispensabile nel panorama finanziario moderno. Ma con così tante opzioni disponibili, come scegliere quella giusta? Ecco una guida dettagliata alle diverse tipologie di carte prepagate.

 

La Carta Prepagata Ricaricabile Senza Conto Corrente è la variante più semplice e diretta della carta prepagata. Essendo priva di IBAN, la sua funzionalità principale risiede nella capacità di eseguire prelievi e pagamenti, sia in negozi fisici che online. 

 

Ci sono poi le più gettonate come la Carta Prepagata con IBAN questa è spesso chiamata “carta conto”, combina le funzionalità di una carta prepagata e un conto corrente. Essendo dotata di IBAN, permette operazioni più avanzate come bonifici e accredito di stipendi o pensioni. Prodotti come Flowe, Revolut, HYPE, e SuperFlash di Intesa Sanpaolo rientrano in questa categoria.

 

Utili per gli acquisti online invece le carte prepagate collegate a un conto corrente digitale, che permettono di fare acquisti in sicurezza e di non avere l’onere di una carta fisica da portare sempre con sé. 

 

Esiste poi anche la possibilità di richiedere una carta prepagata per minorenni, queste sono adatte per giovani sotto i 18 anni, come la Flash di Intesa Sanpaolo, consentono ai genitori di monitorare e gestire le spese dei figli.

 

Come scegliere la carta prepagata: i fattori da considerare

 

Le carte prepagate sono diventate uno strumento di pagamento sempre più popolare per la loro praticità e accessibilità. 

 

Che tu stia cercando una soluzione per controllare le tue spese, un’opzione senza l’onere di un conto corrente o semplicemente un mezzo per gestire le tue transazioni online, una carta prepagata potrebbe essere la risposta. 

 

Ma con così tante opzioni sul mercato, come si può decidere quale sia la migliore per le proprie esigenze? Ecco alcune considerazioni da tenere a mente:

 

  1. Costi associati: Anche se alcune carte prepagate sono gratuite, molte hanno costi associati come canoni mensili, costi di attivazione o commissioni per determinate transazioni. È essenziale leggere attentamente i dettagli per assicurarsi di capire tutti i potenziali costi.
  2. Tipologia di carta: Ci sono carte prepagate con o senza IBAN, collegate a conti digitali, per aziende, per minorenni o usa e getta. La scelta dipenderà dalle tue specifiche esigenze. Ad esempio, se prevedi di utilizzarla per ricevere lo stipendio, avrai bisogno di una con IBAN.
  3. Limite di prelievo e spesa: Alcune carte hanno limiti giornalieri o mensili su quanto puoi prelevare o spendere. Assicurati che questi limiti siano in linea con le tue abitudini di spesa.
  4. Accesso digitale: Una piattaforma di home banking facile da usare o un’app mobile intuitiva possono rendere molto più semplice la gestione delle tue finanze e delle operazioni quotidiane.
  5. Tipo di operazioni disponibili: Non tutte le carte prepagate offrono le stesse funzionalità. Mentre alcune possono gestire bonifici o addebiti diretti, altre potrebbero non offrire queste opzioni.
  6. Promozioni e offerte: Molti fornitori offrono promozioni speciali, come canoni ridotti o sconti per nuovi clienti. Vale la pena di cercare queste offerte, ma ricorda di leggere sempre le piccole lettere per eventuali vincoli o requisiti.
  7. Opzioni di prelievo: Mentre alcune carte ti permettono di prelevare gratuitamente da qualsiasi sportello ATM, altre potrebbero addebitarti commissioni se usi uno sportello di una banca diversa dalla loro. Inoltre, alcune carte potrebbero avere reti di sportelli limitate.

 

In conclusione, la chiave per scegliere la migliore carta prepagata è valutare attentamente le tue esigenze personali e finanziarie e confrontare le diverse opzioni disponibili sul mercato. 

 

Dedica del tempo a leggere i termini e le condizioni, così da avere una comprensione chiara di ciò che stai ottenendo e a quali costi. Con la giusta ricerca e riflessione, sarai in grado di trovare la carta prepagata perfetta per te.

auto

Posso noleggiare un’automobile senza versare un anticipo?

L’esigenza di effettuare spostamenti su tratte relativamente lunghe spinge sempre più persone ad attivarsi per ottenere un mezzo di trasporto personale. Con la rete pubblica a non essere sempre funzionante, comoda e precisa, del resto, in Italia le persone sentono particolarmente la necessità di acquistare un’automobile, nonostante si tratti di un investimento personale non esattamente accessibile. A prescindere dalle condizioni e dal tipo di macchina, infatti, il suo acquisto prevede un esborso economico da non sottovalutare affatto.

È proprio per questo motivo che moltissimi automobilisti, oggi, decidono di adottare formule differenti dall’acquisto, come potrebbe essere quella del noleggio. Noleggiare un’auto, del resto, presenta numerosi vantaggi, soprattutto quando si prendono in considerazione le proposte più vantaggiose da parte delle realtà esperte di settore. Alcune aziende propongono noleggi senza anticipo, ad esempio, dove si intende la possibilità di ottenere la vettura e poterla guidare in tempi brevi e senza versare alcun acconto.

Questa formula vede nel corrispettivo mensile canonico l’unico pagamento da affrontare, insieme, ovviamente, al rifornimento, per poter guidare l’auto per lassi di tempo lunghi, senza doversi preoccupare delle scadenze relative al pagamento delle tasse, alle revisioni o alla manutenzione del veicolo, tutti inclusi nella quota mensile. Scopriamo, nelle prossime righe, tutto ciò che c’è da sapere sul noleggio auto e, soprattutto, sulla formula senza anticipo.

Noleggiare un’auto senza anticipo è possibile, le info al riguardo

Esiste quindi la possibilità di procedere con un noleggio a lungo termine senza dover versare nessun tipo di anticipo, come possiamo leggere anche nella pagina dedicata di Finrent, mi raccomando verifica sempre le piattaforme che trovi in rete prima di firmare qualsiasi contratto. Si tratta di uno step importantissimo per evitare problematiche di sorta, principalmente relative all’affidamento a realtà sconosciute o potenzialmente inaffidabili.

Il noleggio senza anticipo può essere, dunque, molto conveniente, non richiedendo alcun acconto per essere sottoscritto. Le agenzie di settore che stanno proponendo questo tipo di servizio, oggi, sono sempre di più, visto che, chiaramente, i clienti lo apprezzano in modo particolare, soprattutto coloro che non hanno una disponibilità economica immediata, ma hanno bisogno di un mezzo di trasporto in breve tempo.

Ovviamente, il canone concordato a fronte di questa formula potrebbe rivelarsi leggermente più alto, ma per quel che riguarda le altre condizioni che caratterizzano il noleggio, esse sono congrue a qualsiasi altra formula di noleggio, mettendo a disposizione del cliente non pochi servizi aggiuntivi che, in caso di acquisto, rappresenterebbero oneri finanziari anche esosi in termini economici.

Noleggio auto senza anticipo: ecco cosa comprende

Come già precedentemente accennato, il contratto di noleggio senza anticipo comprende tutta una serie di vantaggi, analoghi al noleggio tradizionale con anticipo, tra cui l’assistenza in caso di incidente. Oltre a questo, ma ci teniamo a precisare che la lista di servizi dipende dall’azienda con la quale si sottoscrive il noleggio, è possibile trovare anche la sostituzione dell’auto incidentata, un servizio di soccorso h24 attivo sul territorio europeo e la copertura delle spese ordinarie, ossia la manutenzione periodica della vettura.

In questo frangente, dunque, occorre citare pratiche come la sostituzione stagionale delle gomme, così come tutti gli altri oneri tassativi a cui far fronte per mantenere l’auto in sicurezza secondo la legge ed il buon senso in strada.

Nel canone di noleggio sono, inoltre, incluse spese come quella relativa alla polizza assicurativa, oltre ad ulteriori garanzie saltuarie come il furto e incendio. Il grosso vantaggio del noleggio, inoltre, è che sarà la compagnia stessa a prendersi carico di tutte le questioni burocratiche, tra adempimenti e scadenze, lasciando all’automobilista il solo onere di guidare in sicurezza come farebbe con un mezzo di proprietà.

oro

Tutto quello che bisogna sapere prima di scegliere un compro oro

piacciono più in casa e di avere intenzione di venderli, in maniera tale da poterci ricavare un bel gruzzoletto e togliersi qualche sfizio. Spesso si tratta di gioielli che appartenevano ai propri anni, ma che sono effettivamente tanto fuori moda e, in qualche caso, non hanno tutto questo valore affettivo come si potrebbe pensare.

Ecco spiegato il motivo per cui, in tutte queste situazioni, la cosa migliore da fare è quella di affidarsi a un buon Compro oro. Bisogna fare attenzione, come si può facilmente intuire, nella scelta di questo esercizio commerciale, optando solamente per quelli che si dimostrano maggiormente affidabili, dato che in caso contrario si rischia di correre delle brutte sorprese.

Si tratta di un primo aspetto che non può che infondere tanta sicurezza alla clientela, mettendo in evidenza come non sia di certo l’unica peculiarità da mettere in evidenza. Infatti, Mvs gioielli garantisce una quotazione sempre in tempo reale, mantenendo non solamente la bilancia, ma pure il monitor a vista, con un’operazione di pesatura trasparente e seria.

Controllare le recensioni online

Ecco un primo consiglio che può tornare decisamente utile in fase di scelta. È sempre importante verificare la reputazione del compro oro direttamente sul web. Infatti, online, c’è la possibilità di trovare tante informazioni, così come le recensioni che sono state lasciate da parte di altri utenti che hanno già sperimentato un simile servizio.

È importante che il compro oro presenti un sito web dall’aspetto affidabile, che si caratterizzi anche per avere dei contenuti interessanti. Una delle soluzioni più efficaci è quella di fidarsi anche di quei portali che hanno addirittura un blog dedicato.

In confronto ai siti web aziendali, che spesso si limitano a lodare in maniera eccessiva l’esercizio commerciale senza lasciare nulla di tangibile e interessante per i clienti, ecco che i blog sono molto ricchi di contenuti di valore, in cui si può senz’altro comprendere molto meglio l’attività che viene svolta da un compro oro e come funzioni nel dettaglio.

Grazie al blog, inoltre, c’è la possibilità di comprendere il modo di lavorare di quel determinato compro oro, ma anche scoprire e valutare la sua etica professionale, così come il suo livello di competenza in questo ambito.

La presenza della bilancia a vista

Ecco un ottimo suggerimento da seguire prima di vendere qualsiasi oggetto prezioso. State alla larga da quanti effettuano la valutazione dell’oro usato tramite delle bilance che servono a nascondere il peso. Un simile atteggiamento non fa altro che denotare un basso livello di serietà e di trasparenza.

È fondamentale mettere in evidenza come l’intento di un cliente non sia esclusivamente quello di provvedere alla vendita dell’oro, ma anche individuare un compro oro che possa essere considerato di fiducia, una sorta di punto di riferimento nel caso in cui, in futuro, si avesse di nuovo una simile necessità.

Attenzione anche al fatto che l’impiegato del compro oro richieda sempre un documento di identità, che serve per effettuare in modo corretto la registrazione della transazione. Anche nel caso in cui si dovesse trattare unicamente di un grammo d’oro, è fondamentale rispettare quanto previsto dalla legge in tale materia.

Rifiuto di un prestito personale, perché avviene e come prevenirlo?

La banca ti ha comunicato il rifiuto di un prestito personale ma non sai per quale motivo? Oltre a scoprire il perché, questa guida ti tornerà utile anche qualora desiderassi un finanziamento e volessi conoscere le condizioni ideali affinché la domanda venga approvata.

Innanzitutto, sappi che ogni ente finanziario si occuperà di valutare la posizione creditizia al CRIF, ovvero il registro elettronico in cui viene stimata la tua affidabilità finanziaria. In esso, potresti risultare tra i protestati e cattivi pagatori, due potenziali motivi di esclusione al credito.

9 motivi che spiegano il rifiuto del tuo prestito personale

Il prestito personale è un incentivo economico che si differenzia dai finanziamenti finalizzati, poiché l’ente finanziario previa accettazione, ti erogherà la somma di denaro da te desiderata, senza chiederti quella che sarà la destinazione di quest’ultima.

  1. Reddito non sufficiente: in base ad una completa valutazione, la banca potrebbe aver ritenuto che la tua posizione creditizia non garantirebbe a loro una sicurezza tale, da fidarsi a concederti il finanziamento.
  2. Posizione lavorativa precaria: ogni ente finanziario desidera tutelarsi, motivo per cui ti domanderà delle garanzie. Per importi superiori, spesso il contratto a tempo indeterminato è indispensabile, per cui se avessi un lavoro precario, il tuo prestito potrebbe risultare rifiutato.
  3. Cattivo pagatore: le banche analizzano la tua posizione finanziaria sul sistema elettronico nazionale. Se il tuo profilo risultasse inadempiente e tra i cattivi pagatori, non avrai alcuna possibilità di ottenere denaro in prestito.
  4. Protestati: situazione analoga alla precedente, con la differenza che se fossi stato protestato, significherebbe un’affidabilità creditizia pari a zero, poiché significa che non hai saldato in tempo nessuna cambiale.
  5. Prestiti doppi: non sempre due finanziamenti in contemporanea sono ammessi, poiché secondo l’istituto di credito si potrebbe creare una situazione di sovraindebitamento.
  6. Più richieste di finanziamento: se avessi effettuato più richieste di prestiti personali, molto probabilmente il rifiuto è inerente a questo.
  7. 30 Giorni dal finanziamento non accettato: qualora avessi effettuato una precedente domanda di prestito, ma quest’ultimo non fosse stato accettato, dovrai far trascorrere 30 giorni prima di richiederne uno nuovo.
  8. Garante non valido”: un terzo soggetto potrà prendere le responsabilità al posto tuo, di garantire la restituzione della cifra erogatati, a patto che egli soddisfi le esigenze che mancano a te. Ad esempio, la presentazione di una busta paga e di un contratto a tempo indeterminato.
  9. Primo finanziamento: spesso potrebbe capitare, che il primo prestito non vada a buon fine a causa dell’assenza di dati creditizi presso il SIC, nonché il sistema di informazioni creditizie. Se così fosse, la Legge prevede che le banche debbano informarti.

Pratica del finanziamento in lavorazione: come farsela accettare

Se la tua pratica del finanziamento è in lavorazione, probabilmente sei in tempo per conoscere le possibilità che il tuo finanziamento venga approvato. Viceversa, fai in modo di aggiungere della documentazione tale, che ti consenta il completamento della domanda con successo.

Una piccola premessa prima di proseguire con i nostri tips, informati sempre sul tasso di usura massimo di Banca d’Italia, poiché molti enti creditizie approfittano della disinformazione per tassare in maniera sproporzionata e fuori Legge.

Per evitare che la tua richiesta di credito venisse negata, ti suggeriamo di leggere minuziosamente le condizioni imposte da quella tipologia di prestito. Ad esempio, se richiedesse obbligatoriamente un contratto a tempo indeterminato, sarebbe inutile tentar la sorte avendo una posizione precaria.

Accertati piuttosto, se le garanzie alternative come fideiussione, garante o pegno, possano essere delle soluzioni adeguate alla domanda.

Devi sapere inoltre, che un finanziamento (al di là che sia finalizzato o personale), richiederà delle documentazioni differenti in base all’ente a cui ti stai rivolgendo. Quindi, potresti procedere con un preventivo di più banche e valutare le condizioni a te più affini.

Presta maggior attenzione alle sovvenzioni finalizzate. Infatti esse, prevedono l’erogazione del denaro soltanto per determinato scopi, escludendo tutto il resto.

Un altro consiglio che posso sicuramente darti è quello di seguire le guide per ottenere delle piccole somme di denaro (fino a 2000€) in prestito per acquistare elettrodomestici, mezzi per spostarsi o per viaggiare. Seguendo passo passo quello che dicono, eviterai di commettere errori o di essere in qualche modo truffato da enti non autorizzati a concedere dei finanziamenti.

Ti è appena stato rifiutato un prestito personale e credi che il motivo sia uno di quelli elencati in questa guida? Oppure quest’ultima è stata utile come prevenzione di diniego? Se ti va, raccontaci la tua esperienza con un commento.

instagram

Quali sono i vantaggi di Instagram per i brand e le aziende

Oggi ci sono diversi vantaggi per le aziende e i brand che utilizzano al meglio i social network. Tra quelli che riscontrano maggior successo c’è sicuramente Instagram. Nel corso degli ultimi anni, questa piattaforma sociale ha colto sempre più l’attenzione di miliardi di utenti in tutto il mondo, non solo giovani.

Proprio la grande popolarità di Instagram ha portato sempre più brand e aziende a utilizzare questo strumento per promuoversi, raccogliere follower e di conseguenza potenziali clienti e fan che sostengono e consigliano il marchio ad amici virtuali e reali, a familiari, colleghi di lavoro ecc…aumentando di conseguenza la capacità d’esposizione del brand e di acquisizione di lead importanti e in target per la propria azienda.

Come avere un buon profilo Instagram per il proprio brand

Instagram è un social network che richiede molto lavoro specie se si vuole promuovere al meglio la propria immagine aziendale. Se si vogliono ottenere molti follower, aumentare le interazioni, i commenti e raggiungere la possibilità di attivare specifici strumenti dedicati solo ai profili business con oltre 10 mila follower, bisogna affidarsi a dei professionisti del settore.

Professionisti come magicviral.com, si occupa proprio di costruire un profilo Instagram che sia attraente agli occhi degli utenti, sfruttando le competenze dei loro social media marketer e strategist. Non solo, offre servizi che sono dedicati principalmente a coloro che vogliono aumentare il loro pubblico in target e raggiungere velocemente il più alto numero possibile di follower a seconda della propria strategia social.

Un servizio e supporto professionale dev’essere alla base di una buona strategia dedicata al proprio brand e azienda. Se si sceglie di usare Instagram il consiglio è di sfruttarlo al meglio, promuovendosi e creando una strategia che porti realmente a una crescita dei lead e delle vendite.

I vantaggi di un profilo Instagram Business ottimizzato

Quali sono i vantaggi di un buon profilo Instagram business professionale e ottimizzato? I benefici per un brand o un’azienda che sceglie di aprire e ottimizzare il proprio profilo Instagram sono diversi.

Tra i principali troviamo:

  • Maggiore visibilità: un profilo Instagram offre al brand o azienda una più ampia visibilità rispetto al solo impiego del proprio sito web, o di altri canali social come Facebook. Inoltre, con il giusto uso di hashtag e tag l’azienda acquista un brand positioning che rimane impresso nella mente dei potenziali utenti.
  • Un alto tasso di engagement: Instagram presenta un tasso di engagement tra i più alti nel campo dei social network, in quanto si riesce a creare un rapporto diretto con i propri utenti. E grazie alle interazioni generate si aumenta e costruisce una migliore reputazione del brand.
  • Misurazione dei dati: un altro vantaggio di questo social network è la possibilità di monitorare in modo attento la misurazione dei dati. Misurare i dati in modo concreto aiuta a identificare meglio il target, adattando di conseguenza la propria strategia e ottenendo dei risultati ottimali ogni qual volta si crea un post o si fa una promozione.
  • Aumento delle visite sul sito web: un buon profilo Instagram porta un maggior traffico sul proprio sito web o e-commerce. In questo modo, si ha la possibilità di sostenere al meglio anche le proprie strategie di posizionamento sui social network.
  • Maggiori profitti: uno dei vantaggi più rilevanti per i brand e le aziende è dato dagli aumenti di profitti. Riuscendo a raggiungere più persone si può anche denotare un aumento delle vendite, delle richieste del servizio offerto ecc…

Tutti questi vantaggi determinano una migliore strategia di marketing online, sfruttando il potere di un social network sempre più all’avanguardia come Instagram.