Come le politiche monetarie possono influenzare l’attività di trading

Come le politiche monetarie possono influenzare l’attività di trading

Nell’attività di trading, è fondamentale comprendere qualsivoglia dinamica economica e finanziaria, al fine di poter compiere scelte consapevoli e non avventate, avvalendosi anche del supporto di autorevoli esperti del mondo finanziario come quelli facenti parte della redazione di TradingFacile. Per i trader, ad esempio, è fondamentale comprendere le dinamiche delle politiche monetarie delle banche centrali, che negli ultimi quindici anni hanno segnato profondamente l’andamento delle borse mondiali.

L’andamento dell’economia, per quanto ovvio, resta il motivo principale per il quale le banche centrali decidono di attuare le loro strategie. Ma queste ultime, come si è visto più volte nel corso della storia, possono incidere profondamente sull’andamento dei mercati finanziari, sia in senso positivo che negativo, impattando nell’attività di trading di ogni singolo risparmiatore.

Politiche monetarie restrittive

Quanto accaduto nel recente passato, con il vigoroso aumento dei tassi attuato dalle Banche Centrali per contrastare il fenomeno inflattivo, è quanto mai significativo di come i mercati siano sensibili all’attuazione di politiche monetarie restrittive. L’aumento dei tassi d’interesse viene solitamente effettuato per raffreddare un’economia surriscaldata, al fine di rendere più costoso l’accesso al credito per imprese e consumatori.

In questo scenario, i mercati azionari sono solitamente penalizzati: le imprese, complici maggiori oneri da dover sostenere per finanziarsi, vedono ridursi i margini di profitto. Conseguentemente, si verifica un calo delle quotazioni azionarie, causato dall’elevata probabilità di assistere a un rallentamento della crescita aziendale.

Anche il mondo obbligazionario è decisamente sensibile all’aumento dei tassi d’interesse. Quando si verifica questo scenario, i prezzi delle obbligazioni tendono a scendere, poiché i titoli di nuova emissione sono forieri di rendimenti più elevati. Va da sé, di conseguenza, che gli investitori tendono a vendere i bond di medio-lungo termine e volgono lo sguardo verso asset maggiormente redditizi o riducono la duration della componente obbligazionaria del loro portafoglio.

L’aumento dei tassi d’interesse, poi, comporta una riduzione della liquidità presente nel mercato, amplifica i costi di finanziamento per le operazioni di trading e i prezzi degli asset possono risultare decisamente più volatili; viceversa, ha effetti potenzialmente positivi sulla valuta nazionale, anche se può frenare le esportazioni.

Politiche monetarie espansive

Al contrario, le politiche monetarie espansive vengono attuate per stimolare la crescita economica in periodi di recessione o debolezza economica. La misura più importante è rappresentata dal taglio dei tassi d’interesse, che nella maggior parte dei casi favorisce una crescita del mercato azionario.

L’abbassamento del costo del denaro, infatti, incoraggia le imprese a ricorrere al mondo del credito per finanziare nuovi progetti, agevolando gli investimenti in ricerca e sviluppo. La possibilità di espandere le attività delle aziende, stimola le aspettative di crescita e di aumento dei profitti, favorendo il contestuale rialzo dei prezzi sul listino azionario.

Un taglio dei tassi d’interesse rende ancor più interessante investire nelle obbligazioni di medio-lungo termine, fatto salvo, per quanto ovvio, la valutazione creditizia di ogni singolo emittente. I bond di durata pluriennale aumentano la loro appetibilità, perché forniscono dei rendimenti più elevati rispetto a quelli di nuova emissione. I trader, di conseguenza, possono trarre profitto anche in conto capitale, al di là del tasso cedolare offerto.

Il taglio dei tassi d’interesse, inoltre, aumenta la liquidità nel sistema finanziario, rendendo più conveniente – dal punto di vista dei trader – prendere in prestito denaro per finanziare operazioni speculative. Maggiore liquidità sui mercati, infatti, porta a una maggiore attività di trading e, in virtù di una maggiore disponibilità di compratori e venditori, una minor volatilità dei prezzi.

Per quanto concerne la componente valutaria, le politiche monetarie espansive indeboliscono la moneta nazionale. Una valuta più debole, tuttavia, favorisce le esportazioni, anche se rischia d’essere un volano all’aumento dell’inflazione, complice il maggior costo delle importazioni.